Quattro piccole ostriche by Andrea Purgatori

Quattro piccole ostriche by Andrea Purgatori

autore:Andrea Purgatori [Purgatori, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General, Espionage
ISBN: 9788858998373
editore: Harper Collins Italia
pubblicato: 2019-06-25T22:00:00+00:00


Rublyovka, Mosca

L’iPhone cominciò a suonare alle diciassette e quarantacinque, come da impostazione predefinita della sveglia.

Qualche istante dopo, la Porsche 911 S nera scalò le marce con un rombo metallico, per poi girare a destra e imboccare la strada che, dal chilometro 23 della Rublevo-Uspenskoye Shosse, portava verso la Moscova.

Lontano dagli scarichi velenosi della città, il cielo si era riempito di stelle. E Sokrat Zimin stava procedendo in perfetto orario.

Tutto intorno e indosso a lui era come l’aveva voluto: le luci calde della strumentazione, la voce di Adele che riempiva l’abitacolo con le parole di Someone Like You, i jeans, i mocassini di Gucci con le nappe, la giacca di pelle, la camicia blu di lino.

Sokrat guidava in uno spot pubblicitario con se stesso al centro. Ma era nervoso.

Prese il cellulare e digitò un numero.

Cinque squilli, poi entrò la segreteria telefonica.

Era l’ennesimo tentativo che faceva per avvertire Alena dell’imprevisto che l’aveva costretto a lasciare Mosca, ma era irraggiungibile. E l’idea che fosse già ad aspettarlo davanti al Margarita lo stava mandando fuori di testa.

Quel bistrot di mattoni rossi all’angolo tra Malaya Bronnaya e Malyy Kozikhinskiy non si chiamava così per caso. Era una citazione dal Maestro e Margherita. L’orgoglio di tutto il quartiere.

Sokrat non l’aveva mai letto. Ma dopo avere scoperto di vivere in un loft a due passi dai giardini del Patriarca, dove un certo Michail Afanas’evič Bulgakov aveva ambientato l’incontro tra i protagonisti nel romanzo che l’avrebbe collocato ai vertici della letteratura russa del Novecento, si era buttato anima e corpo su Wikipedia. Aveva studiato nei dettagli la trama e ormai era in grado di sostenerci una conversazione.

Le prove generali le aveva fatte con una mezza dozzina di modelle, la sua passione. Raccontava la storia davanti a una bottiglia di champagne millesimato, rollava qualche canna e le stendeva col colpo di grazia di una frase recitata a memoria: L’amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi.

Gigantesche invenzioni Wikipedia e Wikiquote. Ti mettevano in mano gratuitamente tutto il necessario per una serata, citazioni comprese. C’era bisogno di perdere tempo a leggere pure i libri?

Solo che Alena non era una modella qualsiasi. Aveva ventisei anni (venti meno dei suoi), occhi da mongola e zero trucco: la prima donna che fosse riuscita a rubargli il sonno. Perché a Sokrat piaceva tanto dormire, gli piaceva tutto quello che lo faceva stare bene.

Aveva investito intere settimane per corteggiarla. E insomma, proprio la sera che avrebbe potuto chiudere il cerchio, ecco che il capo si era messo di traverso con la sua smania di avere tutto e chiunque a disposizione, a qualunque ora del giorno e della notte.

Comunque, erano pensieri inutili. Tanto non avrebbe mai potuto rifiutare di presentarsi. E in fondo, lo spot pubblicitario nel quale era immerso glielo stava pagando proprio lui. Profumatamente.

Per scaricare la tensione, accelerò ancora. Lontano si scorgeva il riflesso della luna sulle acque della Moscova.

Stava attraversando la zona più esclusiva della città: Rublyovka. Un quartiere



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